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  1. Jul 2022
    1. costruire URI per più formati al fine di identificare al meglio la risorsa

      Questo punto potrebbe generare confusione, non distinguendo i casi in cui l’URI rappresenta una risorsa/entità e i casi in cui ho più link verso i diversi formati con cui i dati sono resi disponibili (se ho interpretato bene questo punto). In ogni caso andrebbe specificato meglio.

  2. Jun 2022
    1. di prima produzione, possibilmente in coordinazione con gli altri dipartimenti interni all’ente o agli altri enti interessati, anche al fine di evitare duplicazioni.

      Mi fa pensare a enti della P.A., forse si potrebbe parlare di organizzazione in senso più generale.

    2. processi di bonifica basati sui processi

      c'è una ripetizione

    3. Considerato, inoltre, che gli URI possono essere deferenziati (v. par. Identificatori univoci e persistenti), ciò

      Cambierei la frase in: "La dereferenziazione degli URI consente di risolvere ..." oppure "Considerato, inoltre, che gli URI possono essere dereferenziati, l'etichetta può essere risolta in qualsiasi lingua ... "

    4. che dall’arricchimento vero e proprio

      mi sembra tautologico

    5. i dati da fonti esterne ai set di dati esistenti

      non è chiaro se i dati da fonti esterne sono i dati esistenti, o se i dati esistenti sono quelli creati

    6. concetto

      è un concetto o un processo?

    7. “Data quality guidelines” del Publications Office

      Inserire riferimento con nota a piè pagina

    1. anche per dispositivi mobili,

      mi sembra superfluo e non proprio discriminante per i livelli 4 e 5

    2. Servizi

      Forse evidenzierei di già la possibilità di usare standard come SPARQL per accedere ai dati. Mentre per accedere ai dati in CSV (o dati su database) ho necessità di creare delle interfacce ad-hoc

    3. anche per dispositivi mobili,

      mi sembra superfluo

    1. collegare tra loro le rappresentazioni multiple della stessa risorsa

      Specificando che si tratti della stessa risorsa (owl:sameAs), oppure si sta facendo riferimento al dereferencing in cui in base al tipo di richiesta viene fornito la pagina Web o la sua rappresentazione in RDF? Il dubbio mi è venuto leggendo l'ultimo paragrafo in cui parla di content negotiation.

    2. utilizzare servizi dedicati

      molto vago, servizi per fare cosa?

    3. per gli oggetti del mondo reale

      per le risorse astratte no?

    4. di più comune utilizzo soprattutto nell’ambito delle comunità open data (per es., CSV, JSON, XML).

      non vorrei che questa frase generasse confusione. Distinguerei tra formati (CSV, JSON, ...) e modelli (RDF). SPARQL definisce uno standard di risposta basato su XML, il quale può essere semplicemente trasformato in CSV o JSON, però la parte interessante di SPARQL è quella di lavorare su basi di conoscenza.

    5. che con pochi click

      in genere una query SPARQL sta su un link, quindi non parlerei di pochi click ma di uno solo :-)

    1. rendere disponibili dati accurati e ben descritti con molti attributi pertinenti;

      Posto in questi termini sembra molto astratto. Forse un esempio potrebbe aiutare a chiarire?

    1. Nel pubblicare dati aperti, quindi, sarebbe opportuno, ove possibile, seguire standard definiti dagli organismi di standardizzazione internazionali

      Mi aspettavo di trovare nella tabella standard di riferimento per la pubblicazione dei dati. Poi però trovo anche SPARQL. In aggiunta, troviamo nella stessa tabella, ontologie note, standard, schemi, modelli. Questa tabella aggrega troppe cose diverse tra loro.

    2. Raccomandazioni sul formato RDF/xxx

      Si potrebbe indicare come raccomandazione il riutilizzo di schemi esistenti (es. Ontopia).

  3. Sep 2016
    1. Dimensioni

      Sarebbe interessante anche fornire degli esempi su strumenti da utilizzare (se esistono) per verificare l'aderenza con le dimensioni indicate.

  4. Aug 2016
    1. STANDARD DI RIFERIMENTO

      Non so se è la sezione giusta ma credo che andrebbe fatto riferimento anche ai markup, ai formati come microformat, rdfa, che consentono di introdurre semantica all'interno delle pagine web. Se guardiamo ai numeri questo approccio sta introducendo nel web più semantica di quanto non si è fatto finora.

    2. Èinoltre necessario evitare di utilizzare un formato per dati non strutturati (e.g., PDF) in presenza di dati strutturati (e.g., è da evitare la pubblicazione di tabelle di tassi di assenza in PDF, privilegiando un formato come il CSV). Infine, nel caso di rilascio programmato di dati, è da evitare l’uso di formati per dati non strutturati, privilegiando formati “machine-readable”.

      A pagina 9 leggo "Produzione e pubblicazione di dati aperti solo di livello 1 e 2 non sono più ammessi". Perchè vengono riportati nella lista anche formati per questi livelli? Credo che questa possa generare confusione

    3. FORMATI APERTI PER I DATI E I DOCUMENTI

      perchè non riportare anche una tabella con le ontologie più utilizzate nei diversi domini?

    4. EXECUTIVE SUMMARY

      Una alternativa in italiano?