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  1. May 2022
    1. La Luna è particolarmente adatta a divenire un laboratorio sperimentale, perchérelativamente vicina e ci si può anche servire della ISS, la Stazione SpazialeInternazionale, come eventuale scalo intermedio. Ci si potrà abituare a viverelontano dalla Terra ed a svincolarci dalle orbite basse e ci si potrà preparare allacolonizzazione di Marte, se non a missioni umane in zone ancora più remote.Sarà un banco di prova unico della risposta del corpo umano in situazioni diridotta forza di gravità.
    1. Il Project Horizon era uno studio del 1959 dell'esercito statunitense per stabilire un forte sulla Luna entro il 1967 diretto dall'ingegnere balistico tedesco H. H. Koelle della Army Ballistic Missile Agency. Prevedeva il trasferimento di 254 tonnellate di materiali attraverso numerosi lanci (61 Saturn I e 88 Saturn V) da completarsi entro il 1966.[5]

      Incredibile pensare che secondo questo progetto avremmo una base operativa sulla luna già da diversi decenni!

    1. È la qualità delle relazioni che preserva la pace, il sapersi parte di progetti e di visioni comuni, la capacità di vedere e considerare tutti gli uomini come collaboratori e fratelli. La scienza e le religioni vivono di queste relazioni, le nutrono e le promuovono. Ci auguriamo che la crisi fra Russia e Ucraina, che coinvolge assai di più di quanto riguarda questi Stati, possa presto risolversi. Condividiamo le ansie e le preoccupazioni di tante persone, in questi giorni, per una possibile escalation bellica. Al tempo stesso desideriamo comunicare a tutti anche la nostra speranza nell’essere umano, nella sua coscienza, incoraggiando alla preghiera per la pace tutti coloro che condividono la fede in un Dio Creatore.

      Scienza e religione quanto mai unite in questo drammatico frangente, e che non si tenti più di separarle arbitrariamente.

    2. Siamo ugualmente persuasi che anche le religioni di tutto il pianeta, insieme alla comunità scientifica, siano una grande risorsa per la promozione della pace nel mondo. Al di là delle differenze di prospettiva, l’orientamento che esse determinano sulla coscienza dei popoli si dirige ad unire gli esseri umani, a rispettare il creato, a promuovere la solidarietà. Come la scienza, anche le religioni ci aiutano a guardare verso l’alto, e anche dentro noi stessi, per farci cogliere la vita come un dono e l’essere del mondo come un mistero.

      Una cosa da considerare sempre, contro il pensiero pigro che riterrebbe quasi il contrario.

    1. La domanda sull’origine e lo sviluppo del cosmo è, in primo luogo, una domanda filosofica. Essa precede la fondazione del metodo scientifico, perché sorge già nel contesto del mito e delle religioni, ed è oggetto di riflessione nella filosofia antica e medievale. La domanda trova spazio anche nelle scienze naturali, a partire dal XVII secolo. Come tale, la domanda sull’origine di tutte le cose accompagna un po’ tutte le manifestazioni della cultura umana, per essere ospitata anche nella letteratura e nell’arte. Le domande sull’origine e sul senso del tutto vengono oggi suscitate in buona parte dalla divulgazione scientifica, che propone al grande pubblico gli studi con i quali l’astrofisica e la cosmologia indagano sulla struttura e l’evoluzione dell’universo.

      Queste domande in effetti trascendono la scienza vera e propria, anzi precedono lo stesso metodo scientifico.

    1. il racconto del big bang ha tanto in comune con il mito: condividono infatti una funzione fondativa: il big bang non spiega soltanto come è nato l’universo, bensì fonda in modo radicato il fatto che l’universo è quello che conosciamo noi e non un altro. Possiamo dunque concludere che il racconto del big bang può avere una funzione fondativa mitica per la nostra società, che lo narra per ribadire, una volta e per tutte, che il cosmo, lo spazio, il tempo, sono così come li conosciamo noi oggi grazie al fatto che hanno avuto una determinata storia, e che in fondo, conoscendone le origini più antiche, noi possiamo anche conoscerne la natura più profonda.

      Questo è un punto di vista rinfrescante ed unificante, che risulta decisamente più fecondo del solito stereotipo per il quale mito e scienza appaiono semplicemente come antagonisti.

    2. In ogni racconto mitico vi è un aspetto della realtà che non è ancora quello che è oggi, e che proprio nel mito, e potremmo dire grazie al mito, diventa quello che conosciamo. Potremmo dire che il mito in qualche modo sancisce il fatto che il mondo è quello che è e non altrimenti.

      Osservazione molto profonda ed interessante