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  1. Sep 2017
    1. Una ulteriore caratteristica peculiare dell’area del Centro Italia èpoi il rapporto, molto inferiore alla media nazionale, tranumero di abitanti e entità delpatrimonio immobiliare che è caratterizzato dalla presenza di numerosissime seconde case di proprietà di famiglie che,negli anni,hanno abbandonato i territori e che li ripopolano esclusivamente nei periodi di vacanza.
    2. Ancora, il numerodegli edifici coinvolti nei primi dueeventi non nemmeno paragonabilecon il numero di edifici coinvolti nel terzo;in questo senso basti pensare cheil numero degli edificisottoposti a controllo nella Regione Emilia Romagna risulta di 3950217mentre il numero di unità immobiliari coinvolte nel sisma del Centro Italia è

      Confronto errato, nel caso dell'Emilia Romagna si fa riferimento ad edifici mentre nel caso del centro Italia a unità immobiliari (appartamenti) Secondo ISTAT nel cratere del centro Italia ci sono 341.449 unità immobiliari ad uso residenziale mentre gli edifici residenziali sono 162.991

    3. Gli edifici coinvolti sono 185.541,di cui 162.991 hanno destinazione residenziale: complessivamente si tratta di 340.000 abitazioni, il 30% delle quali(contro il 23% nazionale) sonovuote o occupate da non residenti.
    4. Anche dal punto di vista della collocazione delle abitazioni l’area del cratere risulta più problematica della media nazionale: le case sparse rappresentano il 15% in Umbria, il 24% nelle Marche, il 6% nelLazio ed il 7% in Abruzzo,contro una media nazionale del 12%; il17% è collocato nei cd. “nuclei abitati”,contro un 6% nazionale; pertanto se la media italiana degli edifici localizzati all’interno dei centri urbaniè dell’82%,nel cratere tale percentuale scende al 66%.