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- Sep 2017
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Una ulteriore caratteristica peculiare dell’area del Centro Italia èpoi il rapporto, molto inferiore alla media nazionale, tranumero di abitanti e entità delpatrimonio immobiliare che è caratterizzato dalla presenza di numerosissime seconde case di proprietà di famiglie che,negli anni,hanno abbandonato i territori e che li ripopolano esclusivamente nei periodi di vacanza.
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Tali concentrazioninon soltanto impediscono allerisorse economiche di dispiegare tutti i loro positivi effetti sulla intera economia dei territori agendo da volano per i settori economici,ma determinano indubbi ritardi nella ricostruzione materiale degli edifici,posto che le dimensioni delle strutture operative delle imprese di costruzione o dei professionisti incaricatinon sono tali da consentire loro di reggere il ritmo celere che deve essere impresso alla ricostruzione,né dagarantire la qualità che viene richiesta in fase di progettazione e costruzione.
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Ancora, il numerodegli edifici coinvolti nei primi dueeventi non nemmeno paragonabilecon il numero di edifici coinvolti nel terzo;in questo senso basti pensare cheil numero degli edificisottoposti a controllo nella Regione Emilia Romagna risulta di 3950217mentre il numero di unità immobiliari coinvolte nel sisma del Centro Italia è
Confronto errato, nel caso dell'Emilia Romagna si fa riferimento ad edifici mentre nel caso del centro Italia a unità immobiliari (appartamenti) Secondo ISTAT nel cratere del centro Italia ci sono 341.449 unità immobiliari ad uso residenziale mentre gli edifici residenziali sono 162.991
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Questa impostazione differisce sia dall’impostazione adottata nel terremoto del 2009 dell’Aquila sia da quella adottata nel 2012 dell’Emilia Romagna, nel primo caso perché la gestione risultava concentrata prioritariamente in capo alla Protezione Civile ed al Governo senza un importante coinvolgimento delle amministrazioni regionali e locali nella fase decisionale, nel secondo caso perché i Presidenti di Regione avevano assunto la funzione di Commissari Straordinari e non di Vice Commissari,non essendo contemplata la presenza di un Commissario Straordinario centrale.
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E’ di tutta evidenza come un processo ricostruttivo di questa dimensione porti connaturato in sé un conflitto permanente tra aspettative e realizzazioni: l’aspettativa di rientrare al più presto nella propria abitazione e la necessità di garantire una realizzazione che riduca al minimo tutti i rischi,di diversa natura,che possono influenzare il processo;non si tratta perciò esclusivamente di riprodurre il contesto del patrimonio esistente,ma di farlo rendendolo non aggredibile sia da effetti contingenti durante la fase di ricostruzione sia, ancora di più, successivamente,quando sarà necessario che gli edifici ricostruiti resistano anche a fronte di eventuali futuri eventi sismici
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Il valore economico della ricostruzione, le risorse messe a disposizione, fin da subito,dal Governo Italiano -davvero ingentiseppur giustificate e necessarie a causa della dimensione degli eventi -,inducono poi ulteriori cautele nellagestione del processo al fine di evitare fenomeni di concentrazione e cartelli di operatori economici:le esperienze passate infatti hanno fattoemergere nella ricostruzione privata criticità connesse alla concentrazione degli incarichi affidati alle imprese ed ai professionisti
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